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L idea di concedere la giurisdizione del Tribunale penale internazionale per questi reati è stata mantenuta dopo aver unificato questo progetto di statuto di un tribunale penale internazionale con il progetto di codice dei reati contro la pace e la sicurezza mondiale nei lavori preparatori della Convenzione di Roma del , secondo il mandato della Risoluzione dell Assemblea Generale delle Nazioni Unite, come evidenziato nella Pe del Progetto di Statuto della Corte penale internazionale preparato dal suo Comitato preparatorio, datato aprile , dove in l quindi proiettata. In quinto luogo, è stata preservata la competenza della Corte internazionale a conoscere i reati del traffico di droga, del terrorismo e contro il personale delle Nazioni Unite, con una nota del Comitato in cui si afferma, in ogni caso, di non aver avuto il tempo sufficiente per un esame approfondito, evidenziando in ogni caso una particolare caratteristica distintiva dei reati connessi al traffico di stupefacenti della giurisdizione locale non contemplata nei precedenti progetti: che tali reati siano stati commessi su larga scala e con un carattere transnazionale ("su larga scala e in un contesto transfrontaliero").
Tuttavia, questa proposta è stata infine respinta dalla Conferenza diplomatica dei plenipotenziari nelle sue sessioni tra il giugno e il luglio , in cui ha prevalso il criterio delle più grandi pe di paesi europei impegnati nella creazione del Tribunale penale International, espresso dal Ministro degli affari esteri della Francia, HG, nel suo discorso finale prima della firma dello Statuto, in cui ha dichiarato: "Il mio paese ritiene che se l efficacia e la legittimità della nuova Corte devono essere fuori discussione, la sua giurisdizione dovrebbe - almeno inizialmente - concentrarsi e limitarsi a reati eccezionali che, per la loro portata o il concetto che li sta dietro, oltraggino la coscienza stessa dell umanità: genocidio, reati contro l umanità, reati di guerra, violazioni molto gravi del diritto internazionale umanitario . Sono consapevole che alcuni capi di Stato dell America latina hanno recentemente suggerito che la sua giurisdizione dovrebbe essere estesa ai principali trafficanti di droga che minacciano il futuro delle loro società, e questi sono senza dubbio reati gravi. Ma il mio paese ritiene che sarebbe meglio prendere in considerazione una tale estensione, o altre estensioni, in una conferenza di revisione tra cinque o sei anni, una volta che la Corte sarà operativa e funzionante ”.
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Di conseguenza, la decisione è stata presa espressamente di non includere i reati di traffico di droga tra i reati sotto la giurisdizione del Tribunale penale internazionale. Nell atto finale della Conferenza di plenipotenziari l argomento formale per questo rifiuto è stato espresso in una formula che "si rammaricava" che "nessuna definizione generalmente accettabile dei reati di [...] reati di droga potesse essere concordata per l inclusione, all interno la giurisdizione della Corte ". Tuttavia, è stato riconosciuto che il traffico internazionale di droghe illecite "è un reato molto grave, a volte destabilizzante dell ordine politico, sociale ed economico negli Stati [...] che rappresentano gravi minacce per la pace e la sicurezza internazionali". E per questo motivo, è stato raccomandato, come una sorta di transazione, che la Conferenza di revisione dello statuto da parte degli Stati Pe, prevista per sette anni dopo la sua entrata in vigore, riveda la questione, “al fine di arrivare a una definizione accettabile e la loro inclusione nell elenco dei reati all interno della giurisdizione della Corte ”, affermando in anticipo che lo Statuto prevedeva specificamente la possibilità di espandere la giurisdizione della Cort in futuro.
Tuttavia, incentrato su problemi di bilancio, amministrazione, appuntamenti e quelli derivanti dalla definizione del reato di aggressione, l Assemblea degli Stati Pe, competenti ad estendere la giurisdizione della Corte, ha ignorato questa raccomandazione della Conferenza di plenipotenziari, sia nella Conferenza di revisione del , come nelle assemblee precedenti e successive, implicando la sua pratica che non è pronto, per il momento, ad aprirsi alla discussione di un estensione della giurisdizione della Corte. Con il suo consenso, la pratica del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sembra andare nella stessa direzione, dal momento che non ha istituito tribunali ad hoc per la conoscenza dei reati di traffico di droga, né ha rinviato casi ad altri tribunali locali o ibridi che potrebbero agire a nome della comunità internazionale.
Inoltre, l attuale Ufficio delle Nazioni Unite per la droga e il reato non sembra interessato a promuovere alcun cambiamento che porti tale questione a livello dei tribunali internazionali, ma al contrario, i suoi obiettivi sono focalizzati sul coordinamento e sul sostegno delle azioni del prevenzione del traffico di stupefacenti e della criminalità a livello locale e transnazionale e rafforzamento dei sistemi di giustizia penale locale. Pertanto, da un punto di vista disinteressato, questa semplice revisione del contesto in relazione al reato del traffico di droga e alla sua esclusione dalla giurisdizione del Tribunale penale internazionale, nonché alla pratica effettiva della comunità internazionale in materia, Potrebbe portare alla conclusione che l evoluzione del diritto internazionale negli ultimi anni è contraria all idea di innalzare il traffico di stupefacenti alla categoria di un nuovo reato sanzionato direttamente "sotto" o dalla legge