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In molti casi, e senza dubbio in quelli relativi ai reati di guerra, l ammissibilità della coercizione o della coercizione come circostanza di esenzione consentirebbe agli imputati di invocare segretamente ordini superiori. In molti sistemi giudiziari penali nazionali, la coercizione o la coercizione sono ammissibili come circostanza di esenzione nel caso di reati comuni se il danno asseritamente inflitto dall accusato è inferiore al grave danno fisico che aveva temuto di soffrire se avesse resistito alla coercizione o coercizione.
Nel caso di genocidio, reati contro l umanità, esecuzioni extragiudiziali, sparizioni forzate e torture, è difficile immaginare come la commissione di tali reati possa essere la meno dannosa. Tuttavia, la coercizione o la coercizione possono essere considerate in alcuni casi una circostanza attenuante nel determinare la condanna appropriata per tali reati gravi. In nessun caso circostanze come uno stato di guerra, uno stato d assedio o qualsiasi altro stato di eccezione esonereranno le persone che hanno commesso gravi reati ai sensi della legge internazionale sulla responsabilità penale perché si ritiene che lo abbiano fatto per necessità. Questo principio è riconosciuto nelle disposizioni di vari strumenti, tra cui . della Convenzione contro la tortura, della Dichiarazione sulla protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate e dei Principi relativi alla prevenzione efficace e indagine sulle esecuzioni extralegali, arbitrarie o sommarie.
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Le leggi e le decisioni interne adottate al fine di prevenire il perseguimento di una persona non possono essere vincolanti per i tribunali di altri paesi.Gli organi legislativi nazionali devono garantire che i tribunali del loro paese possano esercitare la giurisdizione su reati gravi inclusi nel diritto internazionale nel caso in cui sospetti o imputati siano protetti dall azione della giustizia in qualsiasi altra giurisdizione nazionale.
La comunità internazionale in generale ha un legittimo interesse a perseguire i responsabili di gravi reati ai sensi del diritto internazionale al fine di prevenire la commissione di tali reati in futuro, punire la loro commissione in passato e contribuire all offerta di riparazione. alle vittime In realtà, ogni Stato ha il dovere di farlo a nome di tutta la comunità internazionale.
Quindi si Uno Stato non adempie al proprio dovere di consegnare alla giustizia i responsabili di tali reati, gli altri Stati hanno l obbligo di prendere provmenti. Allo stesso modo in cui i tribunali internazionali non sono obbligati a rispettare le decisioni prese dal ramo giudiziario, esecutivo o legislativo di una giurisdizione nazionale per proteggere i responsabili di tali reati dalla giustizia, attraverso amnistie, finti procedimenti penali o qualsiasi In un altro piano o risoluzione, nessun tribunale nazionale che esercita la giurisdizione extraterritoriale su tali reati ha l obbligo di rispettare tali misure adottate in altre giurisdizioni per prevenire l azione della giustizia internazionale. Portare gli autori di reati che sono stati protetti dall azione della giustizia in un altra giurisdizione nazionale in tribunale è pienamente compatibile con il principio del ne bis in idem o il divieto di essere processati o condannati due volte per lo stesso reato in stessa giurisdizione.
Come spiegato dal Comitato per i diritti umani, un organismo di esperti istituito ai sensi dell ICCPR per monitorare l applicazione di questo trattato, . dell ICCPR “non garantisce il principio del non bis in idem in relazione alle giurisdizioni nazionali di due o più stati. Il Comitato rileva che questa disposizione vieta di essere processata due volte per lo stesso reato solo in relazione a un reato pular in uno Stato specifico »(Caso AP contro Italia, n. , novembre , selezionato Decisioni del Comitato per i diritti umani ai sensi del Protocollo opzionale , Documento delle Nazioni Unite CCPR C OP , Vendite n. E..XIV. [T di edai]).
La Commissione di diritto internazionale, un organo esperto creato dall Assemblea generale delle Nazioni Unite per codificare e sviluppare progressivamente il diritto internazionale, ha dichiarato che "non obbliga gli Stati a riconoscere una condanna penale pronunciata in uno stato straniero" e che , se un sistema giudiziario nazionale non ha funzionato in modo indipendente o imparziale o se le procedure sono state volte a esentare l imputato di responsabilità penale internazionale, "la comunità internazionale non dovrebbe essere tenuta a riconoscere una decisione presa a seguito di una violazione così grave del processo di giustizia penale ». Assenza di interferenze politiche. La decisione di avviare o interrompere un indagine o un azione giudiziaria per reati gravi ai sensi del diritto internazionale dovrebbe essere presa solo dal Pubblico Ministero, con il dovuto controllo giudiziario, fatta salva la sua indipendenza, basata solo su considerazioni legali e senza interferenze esterne.
La decisione di avviare, proseguire o interrompere le indagini o le azioni penali deve essere presa sulla base di indipendenza e imparzialità. Come indica chiaramente la linea guida delle Linee guida delle Nazioni Unite sul ruolo dei pubblici ministeri, "non avvieranno o proseguiranno una procedura o faranno tutto il possibile per interromperla, quando un indagine imparziale dimostrerà che l accusa è infondata". Inoltre, la linea guida .ab stabilisce che la decisione di avviare o proseguire le procedure deve essere presa senza esercitare alcuna discriminazione politica, religiosa, razziale, culturale, sessuale o di altra natura e tenendo conto dell obbligo internazionale dello Stato di perseguire e assistere. perseguire i responsabili di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario, degli interessi della comunità internazionale in generale e degli interessi delle vittime dei presunti reati.
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In caso di reati gravi inclusi nel diritto internazionale, le indagini e i procedimenti giudiziari devono essere avviati senza attendere i reclami delle vittime o di altre persone con sufficiente interesse nel caso. Gli organi legislativi nazionali devono garantire che la loro legislazione nazionale imponga alle autorità del paese di esercitare la giurisdizione universale per indagare su reati gravi ai sensi del diritto internazionale e, se esistono prove ammissibili sufficienti, di avviare procedimenti penali senza attendere una vittima o altra persona di interesse abbastanza nel caso di presentare un reclamo.
L obbligo di portare i tribunali per i reati gravi ai sensi del diritto internazionale ai tribunali a nome della comunità internazionale implica che gli Stati non pongono inutili ostacoli ai procedimenti penali. Ad esempio, non dovrebbero esserci requisiti minimi non necessari come ad esempio che un indagine o un azione penale possa essere avviata solo se una vittima o un altra persona con sufficiente interesse nel caso ha presentato un reclamo. Se esistono prove sufficienti per avviare l inchiesta o prove ammissibili sufficienti per iniziare il trattamento, è necessario che lo si faccia. Solo in casi eccezionali potrebbe, nell interesse della giustizia, includere gli interessi delle vittime Truffe, non fare nulla in tali circostanze.
Rispetto delle garanzie di equità riconosciute a livello internazionale. Gli organi legislativi nazionali devono garantire che il Codice di procedura penale garantisca alle persone sospettate o accusate di reati gravi inclusi nel diritto internazionale tutti i diritti necessari affinché il loro processo sia equo e detenuto senza indugio, nel rigoroso rispetto del diritto internazionale e norme internazionali su processi equi. Tutti i depositi statali, compresi la polizia, il pubblico ministero e i giudici, devono garantire il pieno rispetto di questi diritti.
A tutti gli indagati e imputati devono essere offerte tutte le garanzie di un processo equo e senza indugio riconosciute nel diritto e nelle norme internazionali. Tali garanzie sono contenute in un ampia varietà di strumenti internazionali, tra cui , e della Dichiarazione universale dei diritti umani; , e dell ICCPR; le norme minime delle Nazioni Unite per il trattamento dei detenuti; l insieme dei principi per la protezione di tutte le persone sotto qualsiasi forma di detenzione o carcere, del ; e della Convenzione contro la tortura; i principi di base relativi all indipendenza della magistratura; le Linee guida delle Nazioni Unite sul ruolo dei pubblici ministeri e i Principi di base delle Nazioni Unite sul ruolo degli avvocati.
Tali garanzie sono anche riconosciute nello statuto di Roma e nello statuto e regolamento interno e prove delle corti di Iugoslavia e Ruanda, nonché nelle convenzioni di Ginevra e nei loro protocolli. Quando un indagato o un imputato viene processato in una giurisdizione straniera, sarà essenziale fornire un servizio di T e interpretazione in una lingua che capisca perfettamente e parli, in tutte le fasi del procedimento, durante l interrogatorio come sospetto e dal momento del la tua detenzione Il diritto di disporre di servizi di T e interpretazione costituisce il diritto di preparare la difesa.
I sospetti e gli imputati hanno il diritto di ricevere assistenza legale di loro scelta in tutte le fasi del processo penale, dal momento del loro interrogatorio come sospetti o detenuti. Quando un indagato è detenuto in una giurisdizione straniera, deve essere informato del suo diritto a ricevere assistenza consolare, come riconosciuto dalla Convenzione di Vienna sulle relazioni consolari e dal principio . dell insieme dei principi per la protezione di tutte le persone sotto qualsiasi forma di detenzione o prigione.
Quest ultima disposizione stabilisce che se la persona è un rifugiato o è sotto la protezione di un organizzazione internazionale, dovrebbe essere informata del suo diritto di comunicare con l organizzazione internazionale competente. Per garantire che il diritto di essere presente al processo stesso, riconosciuto in ..d dell ICCPR, sia pienamente rispettato e che vengano applicate le sentenze emesse dai tribunali, gli organi legislativi nazionali devono impedire che la legislazione consenta absentia in caso di reati gravi inclusi nel diritto internazionale. Né lo Statuto di Roma né lo Statuto delle Corti della Iugoslavia e del Ruanda prevedono processi in contumacia.
Prove pubbliche e con l assistenza di osservatori internazionali. Per garantire non solo la giustizia, ma anche la giustizia, le autorità competenti devono consentire alle organizzazioni intergovernative e non governative di assistere i processi alle persone accusate di gravi reati ai sensi del diritto internazionale.