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La Corte penale internazionale ha una vocazione universale perché tutti gli Stati possono essere soggetti allo statuto, purché accettino l integrità delle sue disposizioni, poiché non ammettono riserve . Allo stesso tempo, esiste la possibilità che uno Stato che non rientra nello Statuto accetti la competenza della CPI in un caso specifico ( .). Lo statuto attribuisce alla personalità giuridica internazionale della CPI, questa è la capacità di essere titolare di diritti e doveri internazionali e di prevalere su tali diritti a di rivendicazione internazionale, a cui è attribuita la capacità giuridica necessaria per l esecuzione delle sue funzioni e la realizzazione dei suoi scopi ( .).
La sua personalità giuridica è determinata non solo dall in cui si fa esplicito riferimento, ma è anche integrata da diverse disposizioni dello Statuto, in cui alla Corte è attribuita la capacità di concludere accordi con le Nazioni Unite , con lo Stato ospitante e un accordo speciale o un accordo con uno Stato che non è previsto dallo Statuto per fornire cooperazione internazionale e assistenza giudiziaria ( .), riflettendo così la capacità della CPI di concludere accordi con organizzazioni internazionali e con stati. Il godimento dei privilegi e delle immunità della CPI nel territorio di ciascuno degli Stati membri , la fornitura del proprio sistema istituzionale e finanziario, nonché la capacità di concludere accordi con organizzazioni e Stati internazionali, costituiscono manifestazioni della personalità giuridica della CPI. Pertanto, il Tribunale penale internazionale è costituito come Organizzazione internazionale dotata di soggettività internazionale . La complementarità della Corte penale internazionale con i sistemi giuridici nazionali La Corte penale internazionale è complementare alle giurisdizioni penali nazionali, come stabilito nel preambolo e nella prima dello statuto.
L ambito di applicazione del principio in questione è stato sviluppato in da a del testo del trattato. Una volta che la procedura è stata attivata con uno dei mezzi previsti dallo Statuto (uno Stato P, il Consiglio di Sicurezza o il Procuratore), la Corte dichiara un caso inammissibile ai sensi delle disposizioni dell , quando: - la questione è soggetta a un indagini o azioni penali nello Stato che ha giurisdizione su di esso a meno che non sia disposto a svolgere le indagini o non possa svolgere il processo; - la questione è stata oggetto di un indagine da parte dello Stato che ha giurisdizione su di esso e lo Stato ha deciso di non avviare un azione penale, a meno che la decisione non sia dovuta al fatto che non è disposta a perseguire o non può farlo; - la persona è già stata perseguita per la condotta a cui è accusato o - la questione non ha gravità sufficiente per giustificare l adozione di altre misure da parte della Corte.
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Tuttavia, la Corte esaminerà quei casi in cui determina che lo Stato ha avviato il processo ma ha lo scopo di rimuovere la persona dalla giurisdizione della Corte, o di ritardarla in modo che la persona non appaia in giustizia, o quando la corte non è indipendente o imparziale o l amministrazione giudiziaria nazionale è crollata, non potendo svolgere il processo. In questo senso, la Corte penale internazionale non costituisce un innovazione, a differenza delle Corti ad hoc o di quei trattati internazionali, come la Convenzione per la prevenzione e la punizione del reato di genocidio ( VI), in cui è stabilita la responsabilità penale internazionale davanti alla commissione di reati di questo tipo. L esercizio del principio di complementarità non è esente da alcuni problemi, che saranno approfonditi nel III, che lo statuto ha tentato di risolvere, anche se permangono alcune questioni.
Uno di questi sarà determinare se la Corte assegnerà la sua giurisdizione in base al principio di complementarità anche nel caso in cui lo Stato che assume la giurisdizione dell accusa lo fa sulla base del principio di giustizia universale o se solo il principio di complementarità nel caso in cui lo Stato abbia rapporti con il reato in questione.
Rapporti del Tribunale penale internazionale con l Organizzazione delle Nazioni Unite Il Tribunale penale internazionale è collegato alle Nazioni Unite mediante un accordo (preambolo, nono paragrafo e ), che sarà preparato dalla Commissione preparatoria, approvato dall Assemblea degli Stati Pe e concluso dal Presidente della Corte a suo nome. Dopo diverse alternative, all interno dell IDC è stato deciso di creare il Tribunale penale internazionale attraverso un trattato internazionale. Uno dei motivi principali è stata la necessità di creare un organo giudiziario penale internazionale indipendente e, al fine di garantirlo, è stato deciso di non collegarlo strutturalmente con un organo delle Nazioni Unite, nonché un organo sussidiario derivato da risoluzioni dell Assemblea Generale ai sensi della o del Consiglio di sicurezza a seguito dell applicazione delle e in relazione alla della Ca.
Tuttavia, è stato necessario per la CPI mantenere un certo R con le Nazioni Unite, dal momento che un R efficace con le Nazioni Unite conferirebbe al Tribunale penale internazionale le caratteristiche di universalità, autorità e permanenza oltre alla sua indipendenza nella funzione giudiziaria, una base teorica ciò fornisce gli strumenti necessari affinché la Corte possa raggiungere i suoi obiettivi in modo efficace, equo, indipendente e senza criteri di opportunità politica statale.
Per questi motivi, dello Statuto stabilisce che la Corte sarà collegata alle Nazioni Unite attraverso un accordo in cui viene stabilito un R adeguato tra le due organizzazioni. Questa è una formula ampia e, l indipendenza di cui abbiamo parlato sopra può essere ostacolata da altre norme della stessa che possono portare a una possibile dipendenza dal corpo politico delle Nazioni Unite, il Consiglio di sicurezza. A di esempio, si può fare riferimento all dello statuto in base al quale il Consiglio di sicurezza, in conformità con una risoluzione approvata ai sensi delle disposizioni del VII della Ca delle Nazioni Unite, può chiedere alla Corte che le indagini o le azioni penali avviate siano sospese per un periodo non superiore a mesi.
Tale richiesta può essere rinnovata dal Consiglio di sicurezza alle stesse condizioni. A questo proposito, lo statuto non determina quante volte questa sospensione può essere rinnovata. Il problema sta nel fatto che detta disposizione, non determinando un certo numero di ristrutturazioni, in pratica quella che doveva essere una sospensione temporanea potrebbe diventare un blocco definitivo. Tale potere del Consiglio di sicurezza può comportare una certa dipendenza della Corte dall organo politico delle Nazioni Unite, che potrebbe essere negativo per l effettivo svolgimento della Corte.