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QUATTRO PRINCIPI FONDAMENTALI SULL ESERCIZIO EFFICACE DELLA GIURISDIZIONE UNIVERSALE, SECONDO AMNESTY INTERNATIONAL. Nel , i tribunali degli alleati vittoriosi, in conformità con la legge del Consiglio di controllo degli alleati, iniziarono ad esercitare la giurisdizione universale per conto della comunità internazionale per quanto riguarda i reati contro l umanità e la guerra commessi durante la seconda guerra Mondo al di fuori dei loro territori e contro persone che non erano i loro cittadini o residenti in quei territori.
Tuttavia, nel corso del prossimo mezzo secolo, solo un piccolo numero di Stati mantenne la giurisdizione universale su tali reati ai sensi della propria legislazione nazionale. In quei cinquant anni, solo alcuni di loro come l Australia, il Canada, Israele e il Regno Unito hanno mai esercitato tale giurisdizione e lo hanno fatto solo per i reati commessi durante la seconda guerra mondiale. Sfortunatamente, gli Stati non hanno esercitato la giurisdizione universale sui reati gravi ai sensi del diritto internazionale commesso dopo quella guerra, anche se quasi tutti sono P in almeno quattro trattati che garantiscono agli Stati P la giurisdizione universale su tali reati.
La capacità e il dovere, ai sensi del diritto internazionale, di esercitare la giurisdizione universale. Tradizionalmente, i tribunali di uno Stato avevano giurisdizione solo sulle persone che avevano commesso un reato nel proprio territorio (giurisdizione territoriale); ma, con il passare del tempo, il diritto internazionale ha riconosciuto che i tribunali possono avere determinate forme di giurisdizione extraterritoriale, come quelle esercitate su reati commessi al di fuori del loro territorio da cittadini di uno Stato (giurisdizione sul persona attiva), sui reati contro gli interessi essenziali dello Stato in materia di sicurezza (giurisdizione secondo il principio di protezione) e, sebbene in questo caso la giurisdizione sia respinta da alcuni Stati, sui reati commessi contro cittadini dello Stato stesso ( giurisdizione sulla persona passiva).
Inoltre, a partire dalla pirateria in alto mare, il diritto internazionale ha iniziato a riconoscere che i tribunali di uno Stato potevano esercitare la giurisdizione per conto di tutta la comunità internazionale su alcuni reati gravi inclusi nel diritto internazionale che erano di interesse internazionale.
Poiché tali reati hanno minacciato l intera struttura internazionale della legge, qualsiasi Stato in cui sono state trovate persone sospettate di tali reati potrebbe portarli in tribunale. Il diritto e le norme internazionali consentono e, in alcuni casi, già richiedono agli Stati di esercitare la giurisdizione su persone sospettate di alcuni reati gravi inclusi nel diritto internazionale, indipendentemente da dove siano stati commessi tali reati (anche se si tratta del territorio da un altro Stato), che gli indagati o le vittime non sono cittadini di tale nazionalità o altro I reati non hanno rappresentato una minaccia diretta agli interessi specifici dello Stato in materia di sicurezza (giurisdizione universale). Gravi violazioni delle Convenzioni di Ginevra.
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Le quattro Convenzioni di Ginevra del per la protezione delle vittime di conflitti armati, che sono state ratificate da quasi tutti gli Stati del mondo, impongono a ciascuno Stato P di cercare sospetti per commettere o ordinare di commettere gravi violazioni di ciò che viene loro fornito. , perseguirli dinanzi ai rispettivi tribunali nazionali, Erli negli Stati in cui esiste un caso prima facie contro di loro o consegnarli a un tribunale penale internazionale.
Gravi violazioni delle Convenzioni includono uno dei seguenti atti commessi durante conflitti armati internazionali contro persone protette dalle Convenzioni (come forze armate naufragate, marinai o soldati feriti, prigionieri di guerra e civili): omicidio intenzionale, tortura o trattamento disumano, compresi esperimenti biologici; causare deliberatamente sofferenza o compromettere gravemente l integrità fisica o la salute mentale; la distruzione e l appropriazione di beni non giustificati da esigenze militari e effettuati su larga scala, illegalmente o arbitrariamente; il fatto di forzare un prigioniero di guerra o un abitante di un territorio occupato a servire nelle forze del potere ostile; privare deliberatamente un prigioniero di guerra o un abitante di un territorio occupato del diritto a un processo equo e ordinario; la presa di ostaggi e la deportazione o il trasferimento illegale o il confinamento illegale di un abitante di un territorio occupato.
Genocidio, reati contro l umanità, esecuzioni extragiudiziali, sparizioni forzate e torture. È anche ampiamente riconosciuto che, in base al diritto internazionale consuetudinario e ai principi generali del diritto, gli Stati possono esercitare la giurisdizione universale su sospetti di genocidio, reati contro l umanità, altri reati di guerra diversi dalle gravi violazioni di Convenzioni di Ginevra commesse in conflitti armati internazionali e reati di guerra commessi in conflitti armati non internazionali, esecuzioni extragiudiziali, sparizioni forzate o torture.
I reati contro l umanità, già definiti nello statuto di Roma del Tribunale penale internazionale (statuto di Roma), comprendono i seguenti atti se commessi in modo generalizzato o sistematico: omicidio, sterminio, schiavitù, espulsione o trasferimento forzato della popolazione, detenzione e altre gravi privazioni della libertà fisica in violazione delle norme fondamentali del diritto internazionale, tortura, violazione di altre forme di violenza sessuale, persecuzione, sparizione forzata, apid e altri atti disumani. Allo stesso modo, è sempre più riconosciuto che gli Stati non solo hanno il potere di esercitare la giurisdizione universale su questi reati, ma hanno anche il dovere di farlo o di Ere i sospetti negli Stati che desiderano esercitare tale giurisdizione.
Ad esempio, la Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti (Convenzione contro la tortura), adottata nel , impone agli Stati P di perseguire penalmente i sospettati di tortura nei propri tribunali nei propri tribunali. territorio o Erli in uno Stato che può e vuole farlo. L esercizio della giurisdizione universale da parte dei tribunali nazionali sui reati commessi durante il dopoguerra. Per molti anni, la maggior parte degli Stati non ha concesso ai propri tribunali tale giurisdizione ai sensi del diritto interno.
Alla fine, diversi Stati, per lo più latinoamericani, emanarono leggi che stabilivano l esercizio della giurisdizione universale su alcuni reati inclusi nel diritto internazionale commesso dopo la seconda guerra mondiale. Tra loro c erano Germania, Austria, Belgio, Bolivia, Brasile, CAdá, Cile, cc, Costa Rica, Danimarca, Ecuador, El Salvador, ITA, Francia, Guatemala, Honduras, ITA, Nicaragua, Norvegia, PAmá, Perù, Svizzera, Uruguay e V. Pochissimi di questi Stati hanno mai esercitato tale giurisdizione. Tuttavia, negli ultimi anni, a partire dalla creazione di tribunali penali internazionali per l ex Jugoslavia e il Ruanda (tribunali di Jugoslavia e Ruanda) nel e , gli Stati hanno finalmente iniziato ad adempiere ai loro obblighi ai sensi della legge internazionale di emanare una legislazione che consenta ai suoi tribunali di esercitare la giurisdizione universale su reati gravi di diritto internazionale e di esercitare tale giurisdizione.
In Germania, Austria, Danimarca, Paesi Bassi, Svezia e Svizzera, i tribunali hanno esercitato la giurisdizione universale su gravi reati ai sensi del diritto internazionale commesso nella ex Jugoslavia. In Bé Belgio, Francia e Svizzera, sono state avviate indagini penali o azioni penali per genocidio, reati contro l umanità o reati di guerra commessi nel in Ruanda, in risposta alla risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che sollecita gli Stati detenere e detenere, conformemente al loro diritto nazionale e alle pertinenti norme di diritto internazionale e in attesa di essere perseguiti dal tribunale del Ruanda o dalle autorità nazionali, a persone nel loro territorio contro le quali vi siano prove sufficienti della sua responsabilità in atti all interno della giurisdizione della Corte del Ruanda.